Il grande patrimonio fotografico e cartaceo, proveniente dai fondi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, verrà salvaguardato e valorizzato grazie a una delle iniziative del “Grande Progetto Pompei”, il piano nazionale finalizzato alla tutela dell’area archeologica di Pompei che prevede una serie di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro.
Il progetto, aggiudicato a Space in RTI con Stelf, prevede il condizionamento, la digitalizzazione e la catalogazione di un archivio fotografico e cartaceo di straordinaria originalità e di indubbio valore storico: negativi su pellicola, negativi su lastre di vetro, diapositive, diacolor, video, accostati a inventari dei reperti, note di spedizione, diari di scavo, un totale di circa 183.500 originali fotografici e di circa 27.700 pagine di originali cartacei.
Il materiale fotografico, databile tra inizio Novecento fino al primo decennio del Duemila, documenta le numerose attività di scavo e di restauro, proponendo vedute delle insulae di Pompei, dettagli di pitture parietali, particolari dei reperti o di resti scheletrici che affiorano, scatti dei danni dopo terremoti, furti o durante le guerre: una documentazione di grande pregio non solo per conoscere la storia degli scavi in questo straordinario sito archeologico, ma anche come testimonianza delle tecniche, delle imprese, ed anche delle curiosità sulle attività di scavo attraverso i secoli.
Le attività sono iniziate lo scorso dicembre, ed hanno previsto il trasporto degli originali in un ambiente appositamente allestito per ospitare i delicati e preziosi reperti, e l’avvio delle attività di spolveratura e condizionamento degli originali; la fase successiva, quella della digitalizzazione, è tuttora in corso, e prevede il trattamento dei materiali fotografici e cartacei con scanner di ultima generazione e tecnologicamente evoluti, per consentire la corretta acquisizione di tutti gli originali.
La fase di post-elaborazione delle immagini acquisite è altrettanto rilevante, perché consentirà di valorizzare e mantenere nel tempo il patrimonio fotografico, grazie ad immagini digitalizzate che evidenziano tutti i particolari effettivamente presenti nello scatto.
Successivamente, i materiali verranno indicizzati e sarà fornito il software di catalogazione che consentirà alla Soprintendenza di proseguire le attività catalografiche in futuro.