
Si è conclusa in questi giorni l’attività di digitalizzazione del patrimonio documentale, archivistico e bibliografico di pregio, nell’ambito del progetto CoBiS - Digital Library & Archives del Piemonte, che ha previsto l’acquisizione ottica con scanner planetari di circa 180.000 pagine.
Un progetto che ha coinvolto numerose istituzioni pubbliche e private del Piemonte: l’Accademia Albertina, l’Accademia delle Scienze, l’Accademia di Agricoltura, l’Associazione Archivio storico Olivetti, la Bibliomediateca Mario Gromo, la Biblioteca civica centrale di Torino, la Biblioteca civica musicale “Andrea Della Corte” di Torino, la Biblioteca nazionale del Club Alpino Italiano, il Centro Studi Piemontesi, il Centro Studi Sereno Regis, il Centro Studi Vietnamiti, la Deputazione Subalpina di storia patria, l’Educatorio della Provvidenza, la Fondazione Giorgio Amendola, la Fondazione Tancredi Di Barolo, il Museo del Risorgimento, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino e la Società piemontese di archeologica e belle arti.
Gli istituti hanno digitalizzato numerose tipologie di materiale documentale, che vanno dalle monografie ai periodici, dai manoscritti ai disegni, alle lettere: tra questi, di grande valore il fondo archivistico Vico, conservato nella Biblioteca di Palazzo Carignano, formato da scritti autografi di Giovanni Vico, collezionista torinese, e da altri scritti importanti per la storia e la costituzione della Galleria Sabauda e non solo; il fondo antico dell’Accademia Albertina, che annovera ad esempio le lezioni di anatomia pittorica tenute dal medico pittore Alberto Cibrario agli allievi della Regia Accademia di belle arti di Torino nell'anno scolastico 1923/24.
Intensa l’attività di allestimento dei cantieri dove si sono svolte le attività di digitalizzazione: due sedi diverse che hanno previsto quindi lo spostamento dei beni da digitalizzare, attraverso una gestione importante delle movimentazioni in termini di pianificazione, trasporto, assicurazione, giacenza.
L’attività di digitalizzazione è stata accompagnata dalle consuete attività di post elaborazione necessarie per questo tipo di documenti:
- la produzione dei file immagine nei formati TIFF e JPEG;
- la realizzazione del riconoscimento ottico del contenuto testuale (OCR) del materiale a stampa;
- la creazione dei file PDF e dei file testuali del materiale librario e archivistico scansionato;
- la produzione dei metadati in formato xml Mag 2.0.1 e Mets;
- il riversamento delle immagini digitali e dei corrispettivi metadati su supporti di memorizzazione.