
Nel cuore di Puglia e Basilicata, tra i castelli che testimoniano la potenza di Federico II di Svevia e le stratificazioni culturali delle regioni, si è aperta una sfida affascinante: immaginare nuove forme di dialogo tra tecnologia e patrimonio, tra visitatori e luoghi.
Abbiamo preso parte al progetto “Inter-istituti per la tutela, conservazione, valorizzazione e messa in rete del patrimonio materiale e immateriale di Puglia e Basilicata”, promosso dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICBSA). L’iniziativa mirava a valorizzare il patrimonio culturale delle due regioni, con particolare attenzione agli aspetti demo-etno-antropologici che ne raccontano la ricchezza e la complessità.
Il progetto ci ha visti collaborare con Centrica srl, GruppoMeta e Fabrizio Funtò di Hyperreality. Al centro dell’intervento, la valorizzazione dei castelli federiciani in Puglia – simboli del potere svevo e della stratificazione culturale della regione – e del Museo Ridola di Matera, attraverso un sistema di interazione avanzato che unisce intelligenza artificiale, tecnologie immersive e narrazione territoriale.
Il percorso ha visto la creazione di un repository di contenuti culturali relativi ai castelli normanno-svevi (Castel del Monte ad Andria, i castelli di Manfredonia, Trani, Bari, Copertino e il museo di Matera), catalogati e strutturati da GruppoMeta all’interno del proprio sistema DAM (Digital Asset Management). A partire da questi dati, Centrica ha sviluppato un’applicazione capace di interrogare il database e restituire informazioni attraverso un’interfaccia interattiva. L'utente interagisce con Aurora, un avatar guida, tramite movimento nello spazio e comandi vocali per esplorare la storia, i luoghi e il contesto territoriale. Questo sistema di intelligenza artificiale, sviluppato e addestrato da Hyperreality utilizzando i dati catalografici sui beni culturali e i contesti turistici locali forniti da GruppoMeta, permette ad Aurora di offrire risposte precise e contestualizzate, arricchendo significativamente l'esperienza di visita.
Il nostro contributo si è concentrato sull’allestimento fisico degli exhibit nei diversi siti coinvolti, attraverso un sistema di webcam e proiezioni. L’obiettivo era rendere possibile un’interazione immersiva, naturale e accessibile, in cui la tecnologia agisse come facilitatore della conoscenza, abbattendo le barriere tra l’utente e il patrimonio culturale.
L’esperienza ha rappresentato un banco di prova stimolante per immaginare nuovi scenari in cui l’intelligenza artificiale e l’interazione naturale possano diventare strumenti centrali per l’accesso al patrimonio culturale.
L’iniziativa è stata finanziata nell’ambito del PON Cultura e Sviluppo 2014/2020, con risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.