
Nel cuore del suggestivo borgo di Bosa, tra le pieghe di una storia millenaria e le trame di una tradizione artigiana ancora viva, prende vita il progetto BRIC – Bosa una Rete tra Identità e Cultura. L’obiettivo è ambizioso e concreto allo stesso tempo: rilanciare l’identità culturale e turistica della città valorizzando l’arte del filet, antico ricamo su rete tipico del territorio, e promuovere una narrazione partecipata e diffusa dei suoi luoghi simbolici.
Promosso dal Comune di Bosa e coordinato dall’assessore al Turismo e alla Cultura Marco Mannu, il progetto ci ha visti collaborare con la società di consulenza Insight Risorse Umane S.r.l. Insieme abbiamo immaginato e realizzato un sistema integrato che unisce strumenti tradizionali e soluzioni digitali per accompagnare cittadini e visitatori in un'esperienza culturale immersiva, tracciando un percorso coinvolgente tra le trame dell’eredità storica cittadina.
Abbiamo progettato e installato 5 pannelli turistico-informativi autoportanti, posizionati nelle principali vie di accesso alla città e nel giardino urbano della Pro Loco. Ogni pannello riporta la mappa del centro storico con l’indicazione di chiese, monumenti, musei presso cui ammirare meravigliosi manufatti al filet. Ogni pannello è corredato da un QR code che rimanda all’app turistica, offrendo contenuti di approfondimento in italiano e inglese: testi, gallerie fotografiche, video e audioguide. Il percorso è stato pensato non solo per restituire la ricchezza storico-artistica della città, ma anche per raccontare la tradizione del filet, evidenziandone la presenza materiale e immateriale nel tessuto urbano.
L’app turistica si configura come uno strumento dinamico e accessibile per la visita in città. Disponibile sia in italiano che in inglese, questa guida digitale consente di esplorare: un percorso tematico dedicato al filet, composto da 4 video dedicati alla relazione tra Bosa e il filet, alla storia e alla tecnica di quest’arte, al filet nel Museo “Casa Deriu” e un percorso turistico più ampio che valorizza 19 punti d’interesse cittadini, dal Castello Malaspina alle antiche concerie, passando per il rione medievale di Sa Costa e la Chiesa di San Pietro extra muros. Ogni punto è corredato da testi, audiodescrizioni e immagini. Non mancano i rimandi agli Eventi e altri importanti momenti della vita cittadina (come il Carnevale o la Settimana Santa).
Per dare visibilità e forza alla tradizione del filet, abbiamo inoltre realizzato un percorso fotografico attraverso l’installazione di 11 pannelli nel giardino urbano della Pro Loco, nei locali della biblioteca comunale e presso il Museo “Casa Deriu”. Le immagini, frutto di una ricerca d’archivio e una campagna fotografica dedicata, ritraggono le mani delle artigiane, i motivi ornamentali dei ricami, i gesti quotidiani e i volti delle donne che ieri come oggi praticano quest’arte con passione e competenza. Il coinvolgimento delle Artigiane e delle Associazioni locali è stato fondamentale per restituire autenticità e profondità alla mostra. Ogni pannello è corredato da un QR code che rimanda all’app turistica consentendo l’accesso a contenuti multimediali di approfondimento sul filet.
A fianco del nostro intervento, la società Insight ha curato le attività di studio e ricerca sul territorio, la gestione del piano di promozione e comunicazione del progetto, integrando strumenti tradizionali e digitali, e promuovendo una serie di azioni dedicate alla formazione, sensibilizzazione e capacity building. Queste ultime sono state fondamentali per coinvolgere in modo attivo la comunità locale e renderla protagonista nella valorizzazione del territorio: attraverso laboratori, webinar e corsi. Sono stati attivati percorsi di animazione e formazione culturale rivolti a target differenti, con l’obiettivo di abilitare la destinazione a promuoversi in maniera autonoma e consapevole, nel segno della sostenibilità e della continuità.
Con BRIC, Bosa si racconta attraverso le sue radici, i suoi gesti, le sue tradizioni. Il nostro intervento ha dato forma a un sistema narrativo diffuso in cui la tecnologia affianca garbatamente i luoghi della cultura per restituire visibilità al patrimonio locale, materiale e immateriale. Un progetto che dimostra come l’innovazione possa diventare strumento di ascolto, partecipazione e bellezza condivisa.
L’iniziativa è stata finanziata dal Ministero dell’Interno con un contributo per il sostegno delle piccole città d’arte e dei borghi colpiti dalla crisi pandemica.