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Il museo e il centro visitatori, inseriti nel contesto del Parco Naturale del Mont Avic, trattano in particolare della storia delle attività minerarie, principale risorsa economica del territorio di Champdepraz tra il 1700 e il 1800. Gli allestimenti museali – oltre a documentare l’epoca passata attraverso infografiche e brevi documentari video – sono pensati per coinvolgere il visitatore in un’esperienza multimediale immersiva.
Lungo il percorso museale i singoli argomenti di approfondimento sono raccontati attraverso grandi pannelli in forex con grafica di forte impatto visivo, mentre alcune ricostruzioni scenografiche, tra cui la riproduzione della sezione di una carbonaia del tipo utilizzate un tempo a Champdepraz, aggiungono suggestione all’allestimento.
Completano l’allestimento i pannelli in plexiglass e le grafiche a stampa su teli pendenti dal soffitto.
Un monitor incassato a parete mostra un montaggio video sulla tecnica di fusione del rame, realizzato con riprese dal vivo di archeologia sperimentale. L’exhibit composto da due monitor affiancati presenta invece una ”intervista doppia” con un personaggio del passato – interpretato da un attore – e uno del presente.
Lungo uno degli ambienti del museo, il cui allestimento rimanda idealmente ad una galleria mineraria, sono incassate una serie di nicchie con campioni di minerali: il visitatore può attivarne la retroilluminazione per scoprirne il nome ed i dettagli. Lungo lo stesso ambiente sono collocati alcuni diffusori audio che riproducono i rumori delle attività minerarie descritte.
Il logo è nato dalla necessità di catturare l’essenza del progetto, che mira a valorizzare le risorse minerarie del territorio di Champdepraz, attraverso la rappresentazione geografica, geologica, storica e tecnica. La sintesi grafica riporta una montagna che attraverso linee decise e spigolose assume in sé la suggestione del progetto architettonico, una fascia bianca che la attraversa evoca l’immagine di un tunnel di scavo.
