Il Museo storico della Liberazione di Roma, allestito in Via Tasso negli ambienti dell’ex comando di polizia e adibiti a carcere nazista, presenterà mercoledì 23 novembre la piattaforma DIGILiberazione, frutto un progetto avviato nel 2014 e finanziato dalla Direzione generale Archivi finalizzato alla creazione di un piattaforma web dedicata ad accogliere l’inventario analitico e la riproduzione digitale del patrimonio archivistico museale.
Il progetto che abbiamo curato riguarda l’acquisizione ottica e la pubblicazione delle immagini all’interno di un apposito software di consultazione, la piattaforma DIGILiberazione: un lavoro di digitalizzazione di oltre 22.000 pagine, un’accurata compilazione di una scheda di dati archivistici e la fornitura di un software open source per lo studio e la lettura del fondo, che sarà anche consultabile all’interno dei locali del museo con apposite postazioni multimediali.
Il patrimonio documentale conservato presso l’archivio del Museo storico della Liberazione testimonia uno dei momenti più bui e tragici della storia del nostro paese: le carte e gli oggetti conservati nelle stanze e nelle bacheche del Museo sono testimonianza delle atrocità commesse dai tedeschi durante l’occupazione e degli eroismi dei prigionieri e dei condannati, suscitando ancor oggi emozioni intense.
La piattaforma web consente una più approfondita conoscenza di tale patrimonio, che comprende 5 sezioni:
- una prima sezione amministrativa, che raccoglie documentazione databile tra il 1953 e il 1981 relativa alla gestione ed alle attività promosse dal Museo della Liberazione;
- una seconda sezione “Bacheche”, datata 1938-1957, che raccoglie la documentazione che originariamente era esposta nelle bacheche del Museo e che è stata poi sostituita da copie;
- la sezione “Dossier” del periodo 1908-2009, che comprende appunto una raccolta di dossier di documentazione stratificata relativa ad avvenimenti, luoghi e personaggi che hanno caratterizzato la Resistenza italiana, in particolare quella romana;
- la quarta sezione “Carte tedesche” rappresenta la raccolta più completa esistente di ciò che rimane della documentazione delle forze di occupazione tedesche a Roma dal settembre 1943 al giugno 1944, tra cui si individuano piccoli nuclei di carte provenienti dall’Außenkommando delle SS di stanza a via Tasso, il reparto a gestione tedesca del carcere romano di Regina Coeli;
- una quinta sezione Didattica (1996-2001) conserva le carte prodotte durante le attività svolte dal Museo nella formazione del personale docente delle scuole sulla storia contemporanea e nella formazione degli studenti attraverso concorsi.
Affiancano l’archivio del Museo due fondi aggregati, gli archivi di Arrigo Paladini, partigiano, che fu direttore del Museo dal 1986 al 1991, e di Giuseppe Dosi che ebbe un ruolo fondamentale nel recupero della documentazione tedesca prodotta dalle forze di occupazione e che ebbe diversi rapporti di collaborazione con il Museo.
In occasione dell’evento rievocativo del 23 novembre, che ricorda l’attentato rivendicato con motivazione antisemita e antisionista del 1999, il Museo storico della Liberazione racconta il progetto e DIGILiberazione, alla presenza di Antonio Parisella, Presidente del Museo storico della Liberazione, Micaela Procaccia, della Direzione generale archivi, MIBACT e di Mauro Tosti Croce, Soprintendente archivistico del Lazio.
Gli interventi previsti:
Maria Emanuela Marinelli, Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, “Il patrimonio archivistico del Museo e il progetto DIGILiberazione”;
Alessia A. Glielmi, Museo storico Liberazione, “DIGILiberazione: la valorizzazione in termini digitali del patrimonio archivistico del Museo storico della Liberazione”.
Vincenzo Giannoccaro, Space S.p.A., “Le attività di digitalizzazione dell'Archivio del Museo storico della Liberazione: le tecnologie impiegate, le procedure, la piattaforma DigiLiberazione”
Valentina Cioffi, Museo storico della Liberazione, “1945-1995: la Memoria racconta”. Introduzione al fondo archivistico aggregato “Concorso per il Cinquantenario della Repubblica e della Costituente”, bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione e conservato presso il Museo storico della Liberazione.
Nel corso della manifestazione verranno eseguite letture di brani di lettere e diari scritti da condannati a morte, da parte dell’attrice Letizia Dalla Nora e si esibirà al pianoforte il maestro Paolo Bernardi, che eseguirà la Ninna nanna, composta da Don Giuseppe Morosini nel carcere.
Abbiamo curato direttamente anche il recupero di queste fonti documentali, restaurate e digitalizzate nell’ambito del progetto.