È prevista a Ballao sabato 29 ottobre, in concomitanza con l’annuale Festa del fiume, l’inaugurazione dell’allestimento multimediale del Centro Do.S.A., Centro di Documentazione e Studi sulle Acque del Flumendosa.
Unico tra i siti della cultura in Sardegna per il tema trattato, il Centro vuole illustrare l’importanza degli ecosistemi fluviali per la biodiversità e raccontare il rapporto di reciproco condizionamento tra il Flumendosa e le comunità umane.
A partire dalle testimonianze degli abitanti e dalle loro memorie sul fiume - memorie di paesaggi, occupazioni quotidiane, attività economiche, socializzazione e divertimento - il progetto intende avviare una riflessione sul futuro del Flumendosa e la costruzione di un nuovo rapporto con questo importante protagonista del paesaggio.
Attraverso diorami, paesaggi sonori, video proiezioni, postazioni interattive e oggetti narranti, gli utenti possono compiere un viaggio attorno al fiume e fin dentro le sue acque. I visitatori vengono accolti da una suggestiva cascata narrante: una videoproiezione su moduli d’acqua in cui vari testimoni raccontano il rapporto della comunità di Ballao con il Flumendosa. Immagini del fiume, luci e suoni completano l’esperienza.
Innovativa anche l’esperienza offerta dal plastico interattivo, una videoproiezione realizzata sul modello plastico del territorio, sulla quale vengono mappati punti e carte descrittivi della natura e della storia dell’area.
Ai più piccoli è destinato un innovativo acquario virtuale: una proiezione 3D realistica con cui i visitatori possono interagire, mediante un semplice tocco, per scoprire le specie più caratteristiche che abitano il fiume.
Il Centro aspira a diventare un luogo di riflessione sulla cultura fluviale, punto di partenza e sperimentazione per il processo che condurrà alla realizzazione del futuro Parco fluviale regionale del Flumendosa: attività di educazione ambientale ed esperienze di scoperta del patrimonio naturalistico, archeologico e culturale dei Comuni fluviali, riporteranno all’attenzione dei turisti anche questo aspetto meno noto del paesaggio e della cultura sarda.
L’apertura al pubblico è prevista a partire dal mese di novembre.